Peggiorano le stime della Banca d’Italia sul Pil nel 2013, anche se nel secondo semestre dovrebbe arrivare la ripresa, seppure debole e incerta. Per il 2013, afferma Bankitalia nel bollettino economico, la stima sul Pil è stata rivista al ribasso a -1% (da -0,2%), “per effetto del peggioramento del contesto internazionale e del protrarsi della debolezza dell’attività nei mesi più recenti”. Tuttavia, “lo scenario prefigura un ritorno alla crescita nella seconda metà dell’anno, sia pure su ritmi modesti e con ampi margini di incertezza”.
L’Italia è ancora in recessione e nel 2012 il Pil è crollato del 2,1%. Nel bollettino Bankitalia si legge che “la fase recessiva è proseguita nella seconda metà dell’anno scorso, attenuandosi”, e nel quarto trimestre ci sarebbe stato un nuovo calo del Pil, “il sesto consecutivo, nell’ordine di mezzo punto percentuale”. Al momento, “non emergono ancora segnali di un’inversione ciclica nei mesi iniziali del 2013” e “l’attività economica rimarrebbe debole anche nel primo trimestre del 2013”.
Peggiora anche la situazione nel mercato del lavoro, con più cassa integrazione e disoccupati, e le prospettive “restano sfavorevoli”. La Banca d’Italia nel bollettino economico sottolinea che “gli effetti della recessione non si sono finora riflessi in una caduta dell’occupazione, ma hanno determinato soprattutto un maggiore ricorso alla cassa integrazione e un aumento delle persone in cerca di lavoro che ha spinto verso l’alto il tasso di disoccupazione, in particolare quello giovanile, che nel terzo trimestre del 2012 – sottolinea Via Nazionale – era superiore di oltre 6 punti percentuali rispetto a un anno prima”.
Si riducono ancora i consumi delle famiglie, colpite dal calo del reddito e pessimiste sul futuro, e “anche nei prossimi mesi” i comportamenti di consumo dovrebbero restare “depressi”, perchè “non emergono segnali di una loro ripresa”. Nel bollettino economico Bankitalia sottolinea che nel 2012 i consumi sono crollati del 4,1% e quest’anno la caduta sarà dell’1,9%.(FRN)