“Uno dei primi bisogni reali è la creazione di posti di lavoro nuovi, qualificati, verdi”. Lo afferma il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, intervenendo al dodicesimo congresso della Ces, la confederazione europea dei sindacati. “Ci serve una ricerca migliore e meglio finanziata, ha aggiunto, e servono investimenti: è compito del sindacato far sì che le risorse comuni si trovino e che gli investitori siano indotti dalle nostre politiche contrattuali ad investire nell’Ue”.
Dal segretario generale della Cisl anche un appello affinché nell’Ue il sindacato si batta per un governo unico, al quale gli stati membri deleghino le funzioni dello sviluppo e del welfare. Al congresso di Atene Cgil, Cisl e Uil unitariamente hanno proposto un contributo su questi temi e chiedendo alla Ces di assumere questa responsabilità con iniziative in tutta Europa.
Bonanni chiede “politiche più comuni e più forti in materia di bilancio, di coesione economica e sociale, di aiuti allo sviluppo, di energia e anche di difesa”. E’ necessaria, a suo giudizio, una rinascita di tutta l’Ue, come “sistema Europa”, che riconquista, attraverso la qualità, l’equità, la coesione e la giustizia sociale il suo posto nel mondo globale”. Per il leader della Cisl, “senza una più forte unità politica chi crederà a questa Unione europea? – chiede – Né i lavoratori, né i nostri partner mondiali che continueranno e considerarci un vasto mercato passivo e un’area di fruttuosa caccia speculativa contro la nostra moneta”.
Sul fronte dell’occupazione, “ricerca e sviluppo a livello Ue possono permettere una transizione all’economia verde che faccia economie di scala, non bassa competizione tra brevetti, esperimenti e applicazioni”, dice Bonanni, sostenendo infine che “la forza contrattuale del sindacato europeo non può applicarsi solo ai salari. Dobbiamo negoziare anche tutele e diritti nuovi, ma soprattutto che siano applicati in modo equo su tutto il territorio europeo”. (FRN)