Sì ai tagli alla spesa pubblica in cambio di meno tasse sul lavoro, ma in accordo con le parti sociali. A dirlo è il leader della Cisl, Raffaele Bonanni, in una intervista rilasciata a La Stampa.
Il taglio della spesa pubblica va deciso “insieme a noi, perché la classe politica non tocca mai i suoi capisaldi”. Al governo chiederemo “segnali sul contrasto alla disoccupazione. E credo sia possibile: anche l`Europa ha accolto questa sfida. Per l`occupazione giovanile non ci sono molti soldi, per l`Italia si parla di mezzo miliardo di euro, ma è un segno. Ma l`occupazione si fa con la buona economia”. La richiesta è che “i pochi soldi che ci sono vengano usati bene, e che l`azione di governo abbia caratteristiche anticicliche. Ci vogliono misure strutturali”. A cominciare dalle tasse. “I consumi sono al lumicino perché la gente è stata caricata come muli. Ora, capisco l`operazione Imu e Iva, ma il problema vero è che bisogna dimezzare le tasse sui lavoratori, diminuire quelle sulle pensioni e anche diminuirle fortemente su chi investe”.
Secondo il leader della Cisl “la priorità è ridurre drasticamente le tasse su chi fa investimenti. E poi c`è un secondo problema: la lotta all`evasione che deve servire a finanziare quest`operazione. Non mi piace per niente la levata di scudi contro Equitalia, che – prosegue Bonanni – mi sembra testimoni la mancanza di volontà dello Stato, dei comuni e delle regioni di combattere veramente l`evasione”.
“Equitalia è organizzata in tutta Italia, i comuni possono dare appaltini senza nessun criterio e controllo, e con un aggio del 20%, mentre quello di Equitalia è dell`8%”. Il rischio, conclude Bonanni, è che “non ci sia alcun controllo e che l’aggio sia più alto”.