La proposta di legge di tenere chiusi gli esercizi commerciali nei giorni di festa, appoggiata dal candidato premier del Movimento 5 stelle, Luigi di Maio, “è una scoperta un po’ tardiva” e si spera che “non sia” una mossa avanzata in campagna elettorale. Questa la posizione della leader della Cgil Susanna Camusso, a Napoli per un convegno sulla sanità.
La segretaria generale di corso Italia, riferendosi alle parole di Di Maio ha detto: “Benvenuto nella quotidianità e nei problemi del lavoro, visto che sono anni che facciamo una campagna contro una legge, che è sbagliata, di liberalizzazione generale degli orari, basti pensare alle polemiche e agli scioperi che abbiamo già proclamato nei luoghi dove si vuole lavorare nei giorni di Natale”.
“Devo dire, però, che sembrano – ha evidenziato Camusso – scoperte un po’ tardive quando poi si è fatto alla Camera un tentativo di costruire una legge regolatoria e dove non abbiamo visto una particolare attività dei 5 stelle”.
A che le chiedeva se questa fosse una proposta avanzata perché alla vigilia del voto, la segretaria della Cgil, riferendosi ai pentastellati, ha risposto: “Speriamo che non lo sia e che si traduca in scelte effettive perché non li abbiamo visti all’opera su un tema che, purtroppo, non sorge oggi e che ha visto importanti mobilitazioni”.
La Segretaria Generale della Cisl, Annamaria Furlan, a sua volta, commentando le dichiarazioni di Luigi Di Maio, afferma a sua volta che e’ “importante che alcune forze politiche abbiano compreso il senso della battaglia della Cisl contro la deregulation nelle aperture dei negozi e dei centri commerciali nelle giornate di festa. Ma non occorrono nuove leggi dirigistiche calate dall’alto. Bisogna lasciare alla contrattazione decentrata la regolazione delle aperture, trovando un accordo tra comuni, aziende e sindacati, come stiamo già facendo in tante aziende”.
Furlan aggiunge che “anche quest’anno ci saranno tante iniziative di protesta a livello territoriale della nostra categoria, la Fisascat Cisl, insieme agli altri sindacati contro l’applicazione scellerata delle liberalizzazioni selvagge e contro le aperture commerciali nel corso delle festività Natalizie del 25 e del 26 dicembre e del 1 e 6 gennaio. La liberalizzazione degli orari di apertura degli esercizi commerciali non ha sortito l’effetto sperato né sugli aumenti di fatturato delle imprese, né sull’aumento dei posti di lavoro. Non è questa la strada per aumentare i consumi, se non si agisce contestualmente sul piano dell’incremento del reddito per i lavoratori ed i pensionati. Tuttavia non servono nuove norme calate dall’altro. Bisognerebbe affidare la competenza sul calendario delle aperture commerciali alla contrattazione decentrata tra comuni, sindacati e le imprese, in modo da garantire la giusta flessibilità negli orari, una maggiore retribuzione e soprattutto la volontarietà della prestazione domenicale e festiva. Il rispetto per la persona del lavoratore passa anche attraverso la costruzione di un modello di società in cui la libertà dello shopping, che nessuno vuole mettere in discussione non deve passare per una mortificazione del valore del lavoro e della persona”.