“I giovani sono vittime di un sistema occupazionale che in Italia da anni è bloccato: anziché spingerli verso il lavoro e la formazione, li mortifica scoraggiandoli nella ricerca di un impiego. È un vergognoso primato tutto italiano quello del 25,7% di ragazzi, tra i 18 e i 24 anni, che rimangono a casa, soprattutto se si pensa alla media europea del 14,3%.” – Lo ha dichiarato in una nota Paolo Capone, Segretario Generale dell’UGL, in merito ai dati Eurostat 2017 sull’occupazione giovanile. – “Bisogna oggi, più che mai, ripartire dalle politiche occupazionali volte a tutelare i giovani e, soprattutto, le fasce a rischio: quelle escluse dalla contrattazione nazionale e che sopravvivono grazie a lavoretti sottopagati privi di diritti. Il Governo smantelli, dunque, il Jobs Act il quale non ha fatto altro che aumentare i contratti a tempo determinato, rendendo precario e inaccessibile il mondo del lavoro. Ridiamo speranza e dignità al futuro dei nostri ragazzi.”