“Nella udienza della Cassazione odierna sul processo Eternit, il Procuratore Generale ha chiesto l’annullamento della sentenza di appello che aveva condannato i proprietari e responsabili aziendali. Le motivazioni adottate dal Procuratore sconcertano e rischiano di scatenare effetti ben oltre i territori coinvolti. Si è sostenuto l’annullamento in quanto i fatti risalirebbero agli anni ’70 e quindi prescrivibili. Si ricorda a questo proposito che le sentenze di primo grado e di appello avevano stabilito che si trattava di ‘disastro ambientale doloso permanente’ e che le cause sono tutt’ora vive ed operanti e continueranno a determinare effetti disastrosi per le persone coinvolte. L’auspicio quindi è che la Corte non accolga tale richiesta, i lavoratori e i cittadini continueranno comunque a richiedere giustizia”. E’ quanto si legge in una nota della Cgil Nazionale.
Cassazione, pg: annullare sentenza, reato prescritto
I reati contestati nel processo eternit sono prescritti, perché sono da far risalire a quando chiuse lo stabilimento dell'azienda. Con questa motivazione il pg ha chiesto ai giudici della Cassazione l'annullamento della sentenza emessa dalla corte d'appello di Torino