Assicurare una maggiore protezione dei dati dei lavoratori: è questo l’obiettivo della proposta che la Commissione europea ha avanzato oggi alle parti sociali dell’Ue. L’iniziativa mira a rendere più severe e ad armonizzare a livello europeo le misure che regolano l’accesso e l’uso dei dati personali dei dipendenti da parte delle aziende.
Bruxelles ha lanciato un ultimo giro di consultazioni destinato a promuovere tra le parti sociali interessate – principalmente le piattaforme di rappresentanza europee dei sindacati e dei datori di lavoro – un accordo-quadro che si sostituisca ad un intervento normativo comunitario. Le proposte dell’esecutivo Ue coprono la protezione dei dati riguardanti i lavoratori (ad esempio i dossier sanitari) e dei dati creati o utilizzati dai dipendenti (ad esempio l’utilizzo della posta elettronica e di Internet).
– DATI MEDICI PIÙ PROTETTI – Le informazioni sulla salute dei dipendenti a disposizione dell’azienda devono essere ridotte “al minimo assoluto richiesto per un datore di lavoro per adempiere ai propri obblighi”. La Commissione osserva che in molti Stati membri le imprese possono solo sapere se il lavoratore è in grado di lavorare o meno, mentre la diagnosi e il resto del dossier restano confidenziali.
Pur riconoscendo che per un datore di lavoro “può rivelarsi necessario controllare se un dipendente possa essere esposto ad un rischio per la salute sul lavoro”, gli esperti dell’ eurogoverno propongono la creazione di un quadro generale a livello europeo per il trattamento di tali dati che “tenga conto della loro delicatezza”.
– NO A TEST ANTIDROGA E GENETICI – Bruxelles invita a “circoscrivere la pratica di effettuare prove genetiche e di limitare l’uso di dati che possano risultare da tali test”. I dati genetici – che in alcuni casi permettono di stabilire la predisposizione ad alcune malattie, influenzando le decisioni in materia di assunzioni o promozioni – si riferiscono all’analisi del DNA, ma anche all’anamnesi di membri della famiglia.
La proposta dell’esecutivo Ue prevede anche di «limitare la raccolta e il trattamento di dati che includano test antidroga o sull’abuso di sostanze». Bruxelles nota che “il controllo dei lavoratori sull’uso di stupefacenti e sull’abuso di sostanze sta diventando comune negli Stati membri”.
– UN UNICO SISTEMA EUROPEO PER ACCESSO E-MAIL ED INTERNET – “Un certo numero di Stati – osserva la Commissione – possiede già disposizioni che limitano le possibilità di sorveglianza del comportamento dei lavoratori e della corrispondenza (ad esempio e-mail e uso di Internet)”. Le differenze registrate tra le disposizioni esistenti ed il diverso approccio dei singoli governi andrebbero però armonizzate a livello europeo, sulla scorta dei buoni risultati fatti registrare dai codici di prassi sul monitoraggio dei dipendenti messi a punto da molti sindacati e consigli dei lavoratori.
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