La Bosch Beit vuole lasciare Roma e domani la Fiom annuncia un presidio “per scongiurare la chiusura”: l’azienda – secondo quanto riferito dal sindacato – negli incontri con la Fiom ha lamentato inefficienze del “mercato romano”, con un sistema di appalti carente, affidamenti a basso costo e pagamenti ritardati, per questo vorrebbe trasferirsi al Nord.
Così “prosegue la lotta delle lavoratrici e dei lavoratori della Bosch Energy and Building Solutions Italia” e “i lavoratori della Bosch di Roma dopo il blocco delle prestazioni straordinarie e quattro ore di sciopero fatte il 5 settembre, effettuano ulteriori quattro ore di sciopero con presidio presso la sede di Roma in via Cristoforo Colombo 115, domani, mercoledì 12 settembre, dalle ore 8.30 alle ore 12.30”, ha annunciato la Fiom sezione Roma Est.
“Le lavoratrici e i lavoratori proseguono la loro lotta per contestare e contrastare il piano di riorganizzazione della Bosch Beit che nei fatti prevede la chiusura della sede di Roma”, ha dichiarato in una nota Fabrizio Maramieri Fiom Roma Est, spiegando: “La Bosch Beit, che fornisce servizi e soluzioni per l`efficienza energetica, ha nel corso degli incontri con i sindacati, più volte ribadito la volontà di abbandonare il ‘mercato’ romano a causa del prevalere sul territorio, di appalti pubblici fortemente contraddistinti da sistemi di affidamento concentrati sul basso costo, ritardo nei pagamenti, inefficienze e modelli di sostenibilità dell`appalto non rispondenti alle aspettative e ai modelli di gestione dell`azienda”.
Quindi “durante gli incontri l`azienda ha quindi valutato necessario orientare la sua azione commerciale e industriale al Nord del Paese a partire da Milano. Una scelta che la Fiom di Roma e i lavoratori intendono contrastare in tutti i modi, ritenendo profondamente sbagliata la scelta di Bosch di lasciare il territorio di Roma”, ha aggiunto il sindacalista, sottolineando: “Roma, Capitale del Paese, non può perdere le sue eccellenze produttive, non può disperdere le sue professionalità più spiccate, non può essere relegata a un ruolo di comprimaria per la capacità di attrazione di investimenti e di mantenimento del suo sistema produttivo. Per questo – ha concluso il rappresentante Fiom – proseguiranno la loro lotta e intensificheranno la loro azione di informazione agli organi di comunicazione e alle realtà istituzionali”.