Dopo la tempesta scatenata venerdì dall’inchiesta dei magistrati belgi, che aveva portato all’arresto, e quindi al rilascio, di Luca Visentini, al termine di una lunga riunione l’ITUC ha rilasciato una nota ufficiale sul caso, nella quale si ribadisce la totale estraneità del sindacato e del suo leader dalle accuse di corruzione.
Di seguito, il testo della nota ITUC.
Il segretario generale dell’ITUC Luca Visentini è stato rilasciato domenica dopo l’interrogatorio da parte delle autorità giudiziarie belghe, in merito alle accuse di corruzione in relazione ai membri e alle identità associate al Parlamento europeo. In nessun momento le autorità hanno suggerito che l’ITUC sia sotto inchiesta o sospettato.
L’ITUC riconosce la gravità di questo problema, e rimane impegnata nella tolleranza zero per qualsiasi forma di corruzione. Il Consiglio generale dell’ITUC terrà una riunione speciale la prossima settimana su questi temi.
I resoconti dei media hanno identificato il Qatar come coinvolto nella presunta corruzione. L’ITUC ha lavorato intensamente per più di 11 anni per garantire la riforma delle leggi sul lavoro del Qatar. L’ITUC ha accolto con favore le riforme giuridiche che sono state fatte in Qatar e ha chiarito che è necessaria una pressione continua. L’attuazione e l’applicazione sono insufficienti.
Il lavoro dell’ITUC sul Qatar è stato, fin dall’inizio, interamente basato sull’analisi obiettiva e sulla valutazione dei fatti, e qualsiasi suggerimento che qualsiasi altra entità, dal Qatar o da qualsiasi altro luogo, abbia influenzato la posizione dell’ITUC è del tutto falso. L’impegno in corso dell’ITUC per le riforme in Qatar e in altri stati del Golfo è stato rafforzato al 5° Congresso mondiale dell’ITUC a Melbourne il mese scorso.
Luca Visentini ha dichiarato: “Sono lieto che l’interrogatorio si sia concluso e di essere stato in grado di rispondere pienamente a tutte le domande. Se dovessero essere avanzate ulteriori accuse, attendo con impazienza l’opportunità di confutarle, poiché sono innocente di qualsiasi illecito. Qualsiasi forma di corruzione è del tutto inaccettabile e io sono assolutamente impegnato nella lotta contro la corruzione. Desidero inoltre riconfermare la posizione che ho assunto pubblicamente, secondo cui occorre esercitare ulteriori pressioni sul Qatar per i diritti dei lavoratori e di altri diritti umani. La situazione oggi non è ancora soddisfacente, come ho dichiarato ai media alla fine della mia visita in Qatar”.
tn