Parte in salita la trattativa con i sindacati per il passaggio dal Ccsl al Ccnl per i lavoratori di Marelli.
“Il percorso – spiega il segretario nazionale Fim Cisl Ferdinando Uliano – prevede il recupero all’interno di un contratto di secondo livello delle differenze che oggi vedono trattamenti mediamente superiori nel Contratto Specifico di Lavoro. Marelli ha formalmente dichiarato la disponibilità affinché nel passaggio tra i due contratti nessun lavoratore possa perdere nulla, sia sul piano normativo che sul piano salariale. Nella giornata odierna si è affrontato il tema dell’inquadramento, il quale rappresenta uno snodo particolarmente critico della trattativa, avendo i due contratti, su questo tema, una disciplina tra loro molto diversa. Il CCSL, infatti prevede tre solo aree professionali, mentre il CCNL si articola su 9 livelli”.
“L’azienda ha consegnato alle organizzazioni sindacali una bozza dove propone di trasformare il differenziale sui minimi tra i due contratti, il quale è a sfavore del CCNL, in un superminimo non assorbibile – aggiunge Uliano -. Per la FIM questa proposta non è accettabile perché, oltre a trasformare una parte dinamica del salario in una cifra fissa, introdurrebbe un doppio regime penalizzante per i nuovi dipendenti rispetto ai lavoratori attualmente in forza, cancellando una parte importante della contrattazione.”
Per la FIM, il passaggio ai livelli del CCNL dovrà prevedere la conservazione delle differenze retributive in termini di dinamica all’interno del secondo livello di contrattazione con incidenza su tutti gli istituti, in modo da poter essere applicate anche ai lavoratori assunti dopo la conclusione del negoziato.
“Abbiamo ribadito – spiega Gianluca Ficco, segretario nazionale Uilm responsabile del settore auto – le nostre richieste, le principali delle quali sono una armonizzazione che preservi tutti i trattamenti di miglior favore previsti dal CCSL rispetto al CCNL, il recupero dell`intera inflazione del 2022 sui minimi contrattuali e sugli istituti connessi, l`incremento sia del premio sia del welfare aziendale con aumenti adeguati e strutturali, nonché il miglioramento di alcuni aspetti della disciplina del rapporto di lavoro ad esempio in tema di orario, diritto allo studio, relazioni sindacali”.
“Abbiamo poi affrontato – conclude Ficco – il primo tema del negoziato, vale a dire l`armonizzazione dei minimi tabellari dal CCSL al CCNL. C`è la disponibilità aziendale a riconoscere la differenza positiva in una voce specifica in favore dei lavoratori, ma non c`è accordo sulla sua natura collettiva o individuale. Il 14 dicembre ripartiremo da questo e dal delicatissimo tema del passaggio al nuovo inquadramento, su cui chiederemo di tutelare al massimo la professionalità dei lavoratori anche attraverso l`istituzione di apposite commissioni di stabilimento”.
Con Marelli poi i sindacati convenuto di prevedere durante il negoziato gli aumenti salariali legati all’inflazione ad incremento della paga base. Il negoziato proseguirà mercoledì 14 Dicembre.
“Tutti gli altri temi (come premio e indennità) – sottolinea simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom-Cgil – dovranno far parte di un eventuale accordo di secondo livello che sarà discusso non appena sarà chiusa la fase di armonizzazione. È necessario comunque dare risposte alla perdita del potere di acquisto delle lavoratrici e dei lavoratori attraverso una erogazione specifica (anche utilizzando le disposizioni normative) e aumentando i minimi per affrontare le dinamiche dell’inflazione”.
“Temi sui quali l’azienda ha dato un’apertura al confronto – conclude -. È un percorso complesso ma la trattativa deve essere svolta in piena autonomia e libertà con l’obiettivo di non creare trattamenti diversi tra i lavoratori attualmente in forza e chi entrerà nel gruppo nei prossimi anni. Salario e un nuovo sistema di relazioni sindacali devono essere i primi temi da affrontare per permettere al confronto di poter andare avanti con l’obiettivo di applicare il CCNL dal mese di giugno”.
E.G.