Domani, sabato 11 febbraio, la Cgil apre ufficialmente la campagna nazionale per i 2 si al referendum sul lavoro, appalti e voucher. Su quest’ultimo tema, da settimane, si discute animatamente: abolirli, come chiede la confederazione, o correggerli, come puntano a fare il Pd e il governo? Le proposte di legge in materia non mancano, così come le polemiche: l’ultima l’ha riaccesa il presidente Inps Tito Boeri, fornendo alcuni dati sui principali utilizzatori dei buoni lavoro, tra i quali compaiono 36 sigle sindacali e 280 cooperative. Intanto, nessuna notizia sulla data in cui si potrebbe tenere la consultazione popolare, alla quale la Cgil conta di portare a votare 28 milioni di italiani. E del resto, non c’e’ da stupirsi: il governo e’ alle prese con problemi di altro genere, a partire dalla prossima manovra correttiva, chiestaci dalla commissione Ue. Sulle prime ipotesi allo studio, però, e’ subito arrivata la tegola della mozione firmata da 35 parlamentari del Pd area Renzi, che si oppongono all’aumento delle accise su benzina e sigarette, strumento preso in considerazione dal Mef per attuare la manovra.
Motivo del no, la necessità di non incrinare la linea di ‘’meno tasse per tutti’’ portata avanti da Matteo Renzi nei ‘’mille giorni’’. Il promotore della mozione, Edoardo Fanucci, vicepresidente della commissione Bilancio, spiega infatti che cambiando con la tassazione su benzina e sigarette tutta la politica fiscale del Pd, si rende necessario che la decisione passi attraverso una discussione in parlamento. Ma ovviamente, sa tanto di scusa per inasprire i toni e aprire uno scontro col governo Gentiloni, indebolendolo. Soprattutto in vista di lunedì prossimo, quando si terra’ la molto attesa direzione del Pd, nel corso della quale Renzi dovrebbe manifestare la sua reale volontà: insistere per le elezioni a giugno, restando alla guida del partito, o aprire il percorso congressuale anticipato, dimettendosi da segretario.
Mentre il Pd e il suo segretario giocano la loro partita, diversi altri problemi, molto concreti, si affacciano all’orizzonte. Per esempio: e’ di stamattina l’annuncio dell’Inps sull’impossibilita’ di continuare a erogare la Dis.Coll, cioè l’indennità di disoccupazione per i collaboratori. Motivo: la norma che nel 2015 aveva istituito la Dis.Coll “non è stata oggetto di proroga” per i casi di disoccupazione intervenuti dal primo gennaio 2017. Nessuna indennità quindi “sarà erogabile a fronte delle cessazioni involontarie di contratti di collaborazione coordinata e continuativa anche a progetto intervenuti dall’inizio del 2017”. I 24 milioni stanziati dalla legge di Stabilità pagheranno le indennità già maturate nel 2016, e poi stop. Il problema riguarda una platea di circa 300.000 tra Co.co.co e Co.co.pro, da oggi privi di protezione se perdono il lavoro o se scade loro il contratto.
I sindacati sono immediatamente corsi ai ripari, scrivendo al governo per sollecitare l’inserimento di una norma ad hoc nel Milleproroghe, e si apprestano a supportare la richiesta con presidi, proteste e mobilitazioni. Ma resta l’assurdo della situazione: come e’ possibile che normative così delicate come le protezioni e gli ammortizzatori sociali per chi perde il lavoro (da gennaio e’ andata in pensione anche la vecchia Cig) non siano al primissimo posto nell’agenda di chi guida un paese che e’ ancora in piena crisi economica e occupazionale? La sensazione è che il filo conduttore della politica economica e sociale italiana si sia via via sfilacciato sempre di più: prima, nella lunghissima campagna per il referendum costituzionale, su cui si sono concentrate tutte le attenzioni del governo Renzi; poi nel passaggio di timone a Palazzo Chigi, tra Renzi e Gentiloni; infine, nella tensione politica tra i partiti e dentro gli stessi, causata dall’incertezza sulla data del voto e, dunque, sulla durata del governo. E tuttavia, e’ proprio la politica economica e sociale che caratterizza un esecutivo, ed e’ su questa che si giocano sia la vittoria o la sconfitta alle elezioni, sia la battaglia, di ben piu’ lunga lena ed ampio raggio, contro i populismi.
Dunque, e’ presumbile che anche questo tema piu’ generale porranno i sindacati Cgil, Cisl e Uil la settimana prossima, quando il 21 incontreranno il Governo per riprendere il confronto sulle pensioni e definire i prossimi appuntamenti sul lavoro e sui rinnovi del pubblico impiego. Argomenti cruciali, problemi da risolvere senza indugi, anche se di ‘’appeal’’ mediatico molto inferiore rispetto alle innumerevoli risse politiche che si accendono ogni giorno nel paese e che sembrano, ormai, l’unico gioco in citta’.
Naturalmente, anche i sindacati hanno i loro problemi e le loro esigenze di rinnovamento. Di questo parla Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi Cgil, nell’intervista rilasciata al Diario. In vista del dibattito congressuale che si aprirà a breve nella confederazione, Pedretti indica alcune strade da percorrere per risolvere la crisi della rappresentanza, recuperando anche quella parte del mondo del lavoro che oggi sfugge al sindacato. Pedretti, in particolare, sostiene che il sindacato debba darsi una struttura piu’ orizzontale, non limitandosi ai luoghi di lavoro ma andandosi a cercare le persone sul territorio. Attivita’ che sarebbe da consigliare, oggi, anche alla politica.
Contrattazione
I sindacati di categoria, questa settimana hanno sottoscritto un accordo con Abi sulle politiche commerciali e organizzazione del lavoro. Per la redazione del testo è stata istituita una Commissione nazionale bilaterale che ha posto le basi per coniugare l’organizzazione del lavoro all’interno degli istituti bancari e il periodo di crisi che sta attanagliando il settore da diversi anni. Nella grande distribuzione è stato siglata l’ipotesi di accordo aziendale per i negozi Obi, ferma dal 2013, che prevede il ripristino del full time a 40 ore e una più equa distribuzione del salario variabile. I sindacati di categoria Fiom, Fim e Uilm, Ibm Italia e Assolombarda, hanno raggiunto un accordo rispetto alla procedura di licenziamento collettivo e al trasferimento dei lavoratori delle sedi decentrate della divisione TSS. Mentre sulla vicenda Alitalia i sindacati hanno interrotto la trattativa sul contratto nazionale chiedendo al governo una convocazione urgente. Infine, i sindacati dei metalmeccanici hanno firmato un accordo in Fincantieri sull’assistenza sanitaria integrativa. L’accordo prevede come unico gestore la Società Cesare Pozzo – Unisalute. Per ogni lavoratore dipendente aderente al Fondo sanitario integrativo succitato l’azienda cantieristica verserà un contributo annuo complessivamente pari a 280 Euro
La nota
Nunzia Penelope commenta i risultati dell’Agenzia delle Entrate, presentati dalla direttrice Raffaella Orlandi e dal Ministro Padoan. Nel 2016 sono stati riportati nelle casse dello Stato in tempi record circa 19 miliardi di euro.
Interviste
Nunzia Penelope ha intervistato Ivan Pedretti, segretario generale dello Spi Cgil, alla vigilia della ripresa del confronto col governo sulle pensioni. Pedretti coglie l’occasione per parlare anche di contratti, welfare e crisi della rappresentanza.
Elettra Raffaela Melucci ha intervistato il segretario nazionale della Filcams-Cgil, Fabrizio Russo per fare il punto sulla crisi che sta investendo la grande distribuzione. Nei giorni scorsi, infatti, i lavoratori del gruppo Carrefour hanno scioperato contro i 500 esuberi annunciati dall’azienda e la chiusura di 3 punti vendita.
Il blog del diario
Bruno Ugolini fa il punto sul referendum della Cgil su appalti e voucher. Parla di una scommessa ambiziosa che potrebbe essere vinta anche se verranno superati dalle leggi che metterà in campo il governo. Una scommessa che va oltre e interroga la confederazione di Corso d’Italia su come aumentare la partecipazione nei luoghi di lavoro a partire da quelle figure precarie rappresentate da migliaia di giovani.
Diario della crisi
I precari dell’Istat da mesi in mobilitazione, questa settimana hanno bloccato le porte d’ingresso dell’istituto contro il mancato emendamento sulle stabilizzazioni dell’istituto di ricerca nazionale. E’ stata prolungata la cassa integrazione ordinatia, dal 6 marzo al 9 aprile, alla Costruzione Stampi di Mirafiori di Fca che coinvolge circa 214 lavoratori. Inoltre, a Roma è stato indetto uno sciopero di 24 ore dei giornalisti di Sky contro i 194 esuberi previsti e 378 trasferimenti nella sede di Milano. Il leader della Cisl, Annamaria Furlan e il segretario generale della Fisascat Cisl, Pierangelo Raineri hanno denunciato la situazione all’interno del gruppo francese Carrefour che a “causa di scelte commerciali e organizzative” sbagliate stanno avviando le procedure per il licenziamento di 500 lavoratori e la chiusura di tre siti commerciali in Piemonte e in Campania.
Documentazione
Questa settimana nella sezione dedicata è possibile trovare i dati Istat sulla produzione industriale di dicembre 2016, sul mercato immobiliare del terzo trimestre del 2016 e i dati provvisori sui prezzio al consumo di gennaio 2017. Inoltre, è possibile visualizzare i risultati del 2016 dell’Agenzia dell’Entrate e l’Accordo sulle politiche commerciali e organizzazione del lavoro di Abi.