Albino Gorini – Segretario generale Fai Cisl
Per fine anno è in scadenza il contratto collettivo nazionale di lavoro per gli operai agricoli e florovivaisti, la categoria più numerosa di lavoratori dipendenti del settore primario, che ancora nel Paese rappresenta 650.000 unità con una forte maggioranza a rapporto di lavoro a tempo determinato.
Le organizzazioni sindacali dei lavoratori hanno inviato il 25 luglio 2001 alle organizzazioni datoriali le proposte per il rinnovo del contratto in scadenza, il cui negoziato è iniziato l’8 ottobre. L’incontro durato non più di un’ora, è sostanzialmente servito per avviare formalmente il negoziato per cui, salvo le rituali affermazioni generali di buon auspicio, nulla è stato nel merito approfondito.
Il prossimo incontro negoziale è fissato per il giorno 8 novembre e appariranno subito gli obiettivi più importanti che il sindacato intende conseguire con il rinnovo contrattuale, a cominciare dalla conferma dell’attuale struttura contrattuale basata su un contratto-quadro nazionale e sul decentramento nel territorio di poteri e competenze affidati alla contrattazione collettiva provinciale. Una struttura, introdotta nel 1995, che ha evidenziato in due tornate contrattuali tutta la sua positiva potenzialità con la stipula di tutti i contratti provinciali con contenuti positivi e diversificati a seconda delle realtà produttive-occupazionali di ogni singolo territorio.
Nei contratti provinciali abbiamo realizzato positive intese su contenuti fondamentali del rapporto tra impresa e lavoratore, quali il mercato del lavoro, la bilateralità, i diritti. Con la contrattazione provinciale abbiamo meglio coniugato il rapporto tra produttività e salario, contribuendo con ciò ad affermare condizioni di sviluppo e tutela complessiva del lavoratore.
Le proposte avanzate mirano a consolidare il ruolo di centro regolatore del contratto nazionale e a sviluppare la contrattazione decentrata aprendo, in alcune significative realtà ed in alternativa a quello provinciale, spazi negoziali aziendali. In questa logica si orientano le richieste di aumento contrattuale, pari al 6,3%, da applicarsi sui salari contrattuali vigenti nelle singole province, così come la necessità di adeguare i minimi nazionali per le tre aree professionali.
Di primaria importanza è lo sviluppo positivo delle relazioni tra le parti, non solo come strumento utile a prevenire conflittualità, ma come preziosa risorsa per esercitare un ruolo maggiormente incisivo sulle decisioni di politica economica e sociale. In questo contesto è essenziale dare operatività a strumenti, già previsti dal contratto in scadenza, come il fondo di accantonamento del trattamento di fine rapporto di lavoro, il fondo di previdenza complementare, le azioni bilaterali in materia di mercato del lavoro. Di attualità è la richiesta di costituire il fondo paritetico per la formazione continua e permanente e ciò in virtù del ruolo fondamentale che la formazione riveste come investimento strategico per il miglioramento della qualità e della sicurezza del lavoro, dei prodotti e dei processi produttivi.
Il sindacato, nell’affacciarsi alle trattative per il rinnovo del contratto nazionale, ha tenuto presente che viviamo una fase di incertezza economica e per il settore agricolo si annunciano modificazioni dei sostegni comunitari. L’agricoltura italiana sarà inoltre chiamata ad affrontare la sfida imposta dalla domanda di cibi sicuri, prova che potrà essere affrontata e superata se si persegue l’obiettivo delle qualità delle produzioni. Infatti uno dei fattori di successo sul mercato europeo sarà sempre più determinato dalla qualità del prodotto e in questo quadro l’agricoltura italiana può conseguire miglioramenti della propria competitività. Il lavoro dipendente specie se stabile, professionale ed adeguatamente considerato e quindi retribuito, e svolto in condizioni di sicurezza può contribuire agli obiettivi dell’agricoltura italiana e il rinnovo del contratto collettivo di lavoro ne è il banco di prova e di verifica.
Un rinnovo rapido e positivo apre sempre alla collaborazione dei fattori ed è ciò che noi vogliamo.