Il valore lordo della manovra è pari a 26,7 miliardi nel 2017, 23,3 miliardi nel 2018 e 24,4 milairdi nel 2019. Lo ha detto il ministro dell’Economia, Pier Carlo Padoan, davanti alle commissioni Bilancio di Camera e Senato in audizione sulla legge di bilancio.
In particolare, ha spiegato Padoan, “nel 2017 le risorse complessivamente disponibili vengono utilizzate per tagli del prelievo per 16,5 mld nel 2017 e aumenti di spesa per 10,2 miliardi”.
“Una quota rilevante dei carichi del prelievo – sottolinea il Ministro dell’economia – riguarda la sterilizzazione delle clausole Iva e degli incrementi delle accise per un importo pari a 15,4 miliardi di euro”.
Tra le maggiori spese, invece, “un importo crescente nel triennio è destinato alla spesa per gli investimenti. L’ammontare complessivo è pari a 2,5 mld nel 2017, 6,0 miliardi nel 2018 e 7,1 nel 2019 in termini di indebitamento netto a cui corrispondono maggiori stanziamenti di bilancio per 4 miliardi nel 2017, 7 miliardi nel 2018 e 7,2 mld nel 2019”.
La manovra, ha ribadito Padoan, “dà un impulso alla crescita, proseguendo nel percorso di riduzione delle tasse e di rilancio degli investimenti”, introduce “misure contro la disuguaglianza” e amplia le “possibilità di accedere alla pensione senza compromettere la stabilità del sistema previdenziale nel lungo periodo” e gli “interventi” sono “compatibili con l’esigenza di ridurre progressivamente il disavanzo”. E ancora: il deficit “scende in modo continuo e il debito avrebbe già cominciato a ridursi se le condizioni del mercato avessero reso possibili operazioni di alienazione degli asset pubblici”.
Per Padoan si tratta di “risultati incoraggianti ma non ci accontentiamo occorre proseguire – ha aggiunto – sulla strada intrapresa”.