“Una settimana di mobilitazione negli scali italiani, dal 17 al 23 giugno, se non arriveranno risposte concrete e tangibili che portino a una svolta positiva nella trattativa per il rinnovo del contratto di lavoro che ha subito l`ennesimo stop”. A dichiararlo in una nota la Fit-Cisl.
“Le controparti datoriali, nel corso del recente incontro del 30 maggio scorso – afferma il sindacato – hanno continuato a sostenere proposte irricevibili, tra cui la richiesta di portare il periodo di durata contrattuale da 36 a 42 mesi, in palese violazione dell`accordo interconfederale vigente, e incrementi economici inadeguati e insufficienti, ma soprattutto non in linea con le esigenze italiane, riconosciute ormai da tutti, di allineare le dinamiche salariali a quelle dei Paesi Ue”.
La Fit parla di “situazione insostenibile. Dopo più di 8 mesi di negoziato ci ritroviamo su posizioni evidentemente distanti rispetto alle nostre istanze, lontani dall`adeguamento delle retribuzioni alle attuali condizioni di vita di lavoratrici e lavoratori e alle loro necessità. Nonostante il momento favorevole e l`aumento dei traffici, la qualità del lavoro portuale non è cresciuta di pari passo. Di conseguenza, il rinnovo del Ccnl deve andare nella direzione di valorizzare professionalità altamente qualificate, elevare gli standard di salute e sicurezza sul lavoro e assicurare il diritto a retribuzioni dignitose e condizioni di impiego nettamente migliorative”.
“Al fine di sensibilizzare tutti gli stakeholder e l`opinione pubblica – conclude – i lavoratori dei porti saranno impegnati in una settimana di mobilitazione, dal 17 al 23 giugno, laddove non si arrivasse a una vera svolta della trattativa, a partire dall`incontro che si terrà il 6 giugno”.
e.m.