“Le elezioni europee sono sempre state un po’ la Cenerentola delle votazioni. Da un lato perché si sovrappongono con le amministrative. E se questo è un bene dal punto di vista economico, non lo è sul lato politico. Dall’altro la campagna elettorale dei partiti, ma anche la stampa, si concentrano sul dibattito Meloni-Schlein invece che sui temi”. È questo il giudizio di Donatella Prampolini, vicepresidente di Confcommercio.
Prampolini come ci stiamo avvicinando a queste elezioni?
Sono elezioni che non si distinguono da quelle del passato. Non mi scandalizza più di tanto il fatto che molti candidati hanno già detto che non andranno a Bruxelles. Poi la concomitanza con le amministrative in molti comuni spinge l’elettore a porre maggiore attenzione al territorio più che a quello che potrà accadere a Bruxelles. E solitamente il voto espresso alle amministrative rispecchia quello europeo. Sicuramente non farebbe male avere dei candidati attenti e preparati sulle questioni comunitarie. Dal punto di vista legislativo molte cose che riguardano i settori che rappresentiamo si decidono in Europa. Penso alla sugar e alla plastic tax o alle norme sui pagamenti. E non possiamo svegliarci solo a conti fatti.
Il paese sta vivendo una luna di miele dal punto di vista occupazionale e dell’economia, come racconta il governo, oppure la situazione non è così positiva rispetto a come viene descritta?
Penso che se guardiano l’occupazione ci troviamo davanti a un superamento del problema, perché le aziende assumono, cercano personale che non riescono a reperire. L’economia non va male ma non possiamo dire che sia brillante. C’è un problema di produttività nelle imprese. I consumi interni, che sono il combustibile per il nostro settore, sono fiacchi. Ci siamo impegnati a rinnovare i contratti, ma ora bisogna sostenere imprese e lavoratori attraverso un taglio più deciso del cuneo fiscale. Al momento ci sono misure annunciate ma non sono state indicate le coperture.
La retromarcia del governo sul redditometro secondo lei a cosa è stata dovuta? Motivi elettorali?
Penso più a motivi di ordine tecnico. Se la macchina non funziona alla perfezione si rischia di innescare un’inutile caccia alle streghe che non giova a nessuno.
In audizione alla Camera avete parlato dell’intelligenza artificiale. Qual è la posizione di Confcommercio?
Siamo molti attenti al tema e non lo dobbiamo approcciare con timore. Ovviamente va governata. La presenza umana in questa rivoluzione è imprescindibile, così come la formazione che la deve accompagnare. Penso che l’intelligenza artificiale possa accostarsi al lavoro umano, magari sostituendolo in mansioni ripetitive e che non richiedono necessariamente un suo controllo. Può essere un valido aiuto anche nell’incrocio tra domanda e offerta, senza però creare nuove forme di discriminazione digitale. La bozza di decreto presentata dal governo va nella giusta direzione, perché mette al centro l’uomo e la definizione dei nuovi rischi che possono derivare da un uso sempre più integrato di sistemi di intelligenza artificiale. Bisogna vedere poi come tutto questo si declinerà nella pratica.
Tommaso Nutarelli