Raffaele Fitto è stato designato come vicepresidente esecutivo della Commissione europea con incarichi su “coesione e riforme”, secondo il quadro illustrato dalla presidente Ursula von der Leyen prima nella Conferenza dei presidenti del Parlamento europeo e poi in conferenza stampa, la lista dei nuovi commissari, con i titoli dei portafogli loro assegnati, per il nuovo Esecutivo comunitario. “Raffaele Fito sarà vicepresidente esecutivo per coesione e riforme. Sarà responsabile del portafoglio relativo alle politiche di coesione – ha spiegato von der Leyen – di sviluppo regionale e delle città. Ci baseremo sulla sua vasta esperienza per contribuire a modernizzare e rafforzare la nostra coesione, gli investimenti e le politiche per la crescita”. Fitto avrà un portafogli più leggero rispetto alle anticipazioni di stampa, comprendente solo la Coesione e le ‘Riforme, ma si occuperà anche della gestione dei piani nazionali di ripresa post pandemica (Pnrr).
Soddisfazione unanime dalla maggioranza governativa e parlamentare, ma non solo. “Congratulazioni a Raffaele Fitto”, scrive sui suoi canali social il leader della Cisl, Luigi Sbarra. “Una grande opportunità per l’Italia, prima destinataria delle risorse Pnrr e dei fondi strutturali. Un riconoscimento che premia la qualità dell’azione svolta dal Ministro Fitto in questi difficili anni. A lui e a tutta la nuova squadra di Ursula Von Der Leyen i migliori auguri di buon lavoro”.
Complessivamente la lista presenta non poche sorprese in confronto alle diverse anticipazioni di stampa che erano uscite nelle ultime due settimane, anche al di là della novità dell’ultima ora di ieri, la sostituzione del francese Thierry Breton con Stéphane Séjourné. Innanzitutto, riguardo all’equilibrio di genere, ci sono 11 donne e 16 uomini. All’inizio, ‘quando ho ricevuto la prima serie di nomine dei candidati, avevamo circa il 22% di donne e il 78% di uomini. Questo era inaccettabile’, ha ricordato von der Leyen. E ha aggiunto: “Così, ho lavorato con gli Stati membri e alla fine siamo stati in grado di migliorare l’equilibrio di genere con il 40% di donne e il 60% di uomini”.