Parte la campagna per i referendum sul lavoro della Cgil. Il via ufficiale sarà la settimana prossima, con un appuntamento che la confederazione ha convocato al PalaDozza di Bologna per il 12 e 13 febbraio, dove si riuniranno congiuntamente l’Assemblea Generale della Cgil, più quelle di tutte le diverse categorie e dello Spi. In totale, circa tremila delegati da tutta Italia, a cui si uniranno esponenti del mondo dell’associazionismo e il Comitato promotore del referendum sulla cittadinanza, a sua volta ammesso dalla Consulta, a differenza di quello sull’autonomia differenziata.
Maurizio Landini terrà la relazione introduttiva nel pomeriggio del 12 febbraio, e concluderà i lavori nel primo pomeriggio del 13. Ancora ignota la data del voto, ma in base alla legge dovrebbe tenersi tra il 15 aprile e il 15 giugno.
Intanto, anche la Uil ha reso nota la propria posizione rispetto ai referendum sul lavoro che, come è noto, non ha contribuito a lanciare, né ha raccolto le firme. La decisione della confederazione guidata da Pierpaolo Bombardieri è stata conseguente: la Uil non prenderà parte ‘’materialmente’’ alla campagna referendaria ma inviterà tutti ad andare a votare, per garantire una massiccia partecipazione alle urne. Inoltre, darà indicazione di votare ‘’si’’ ai quesiti relativi all’abrogazione del Jobs act e a quello sugli appalti. Per gli altri due quesiti lanciati dalla Cgil e per quello sulla cittadinanza non darà alcuna indicazione ma lascerà libertà di voto.
In sostanza, dunque, il peso maggiore della campagna referendaria, in termini sia organizzativi che economici, rischia di gravare sulle spalle della sola Cgil, considerando che nemmeno il Pd dovrebbe impegnarsi direttamente, causa anche le divergenze di opinioni interne rispetto all’abrogazione del Jobs Act. La confederazione tuttavia confida nella propria capacità di mobilitare, grazie anche alla presenza capillare sul territorio: l’intenzione, infatti, è quella di creare una fittissima rete di Comitati per il referendum in tutti gli oltre 8 mila Comuni, anche i più sperduti.
Nunzia Penelope