I dati della società di ricerche Markit Economics confermano l’accelerazione dell’attività nel manifatturiero dell’area euro prevista dalla stima preliminare. Secondo l’indagine tra i responsabili degli approvvigionamenti, il Purchasing managers index (Pmi) , salito a 53,5 punti dai 52,6 di settembre, è tornato ai massimi da 33 mesi a questa parte. Il dato nasconde però andamenti disomogenei tra Paesi.
In Germania e Francia, rispettivamente con 55 e 51,8 punti, il Pmi è ai massimi da 33 e 31 mesi. In Spagna invece è sui massimi da solo 6 mesi e in Italia si è addirittura verificato un indebolimento, a 50,9 punti dai 51 di settembre, ai minimi da 2 mesi.
Per quanto riguarda l’Italia, secondo l’economista di Markit, Phil Smith, “certamente alcuni fattori mostrano come si celi una debolezza nella domanda. Oltre al fatto che i nuovi ordini hanno fatto fatica ad aumentare ad ottobre, per la seconda volta in tre mesi crollano gli acquisti da parte dei manifatturieri e le aziende hanno preferito ridurre i loro prezzi di vendita malgrado la maggiore pressione sul fronte dei costi”.
Per l’intera area euro, invece, l’inizio del terzo trimestre è stato positivo. Produzione, nuovi ordini ed esportazioni sono aumentati ai tassi più veloci registrati durante gli ultimi tre anni, spinti dai forti aumenti del terzo trimestre e provocando inoltre la maggiore crescita occupazionale da metà 2011.
Nel frattempo le pressioni inflazionistiche “hanno mostrato nuovi segnali di ripresa. I costi di acquisto, a causa dell’incremento delle materie prime, in particolare energia e materie collegate al petrolio, sono aumentati al tasso più veloce in 15 mesi. Queste pressioni potrebbero cominciare a farsi sentire lungo la catena di fornitura in quanto il rafforzarsi della domanda ha permesso ai manifatturieri di innalzare ad ottobre i loro prezzi di vendita per la prima volta dall’agosto dell’anno.”