Arrivare subito alla definizione di un “accordo per la sicurezza” tra Governo e parti sociali, fare assunzioni mirate nei servizi pubblici per garantire più prevenzione, ispezioni e controlli, condizionare le risorse del recovery plan destinate alle imprese e alle aziende al rispetto dei contratti e di tutte le norme su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, fino ad arrivare a una vera e propria patente a punti. Sono queste le principali richieste che il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, ha avanzato al tavolo sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro che si è tenuto con il ministro del Lavoro, Andrea Orlando, quello della Salute, Roberto Speranza, e i leader delle tre confederazioni sindacali.
“Quella degli incidenti e dei morti sul lavoro – ha sottolineato Landini – è una vera e propria emergenza nazionale. E’ necessaria una strategia sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro per dare finalmente risposte adeguate. Strategia che deve essere finanziata anche con il recovery e i fondi per la coesione europei e nazionali. Le risorse destinate alle imprese e alle aziende devono però essere condizionate al pieno rispetto delle garanzie di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, alla regolarità contrattuale e alla legalità”.
Secondo il segretario generale della Cgil “per superare l`emergenza è necessario fare rapidamente assunzioni mirate nei servizi pubblici per aumentare la prevenzione attraverso più formazione, ispezioni, controlli e una maggiore ricerca sulla sicurezza. E’ inoltre necessario rafforzare la rappresentanza sindacale dei lavoratori in tutti i luoghi di lavoro e valorizzare la contrattazione come misura di prevenzione”.
Landini ha inoltre rilanciato la proposta di una patente a punti per le imprese, come strumento di controllo “sulla regolarità e il rispetto delle norme sulla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, la legalità e l`applicazione dei contratti collettivi nazionali di lavoro”.
Su salute e sicurezza nei luoghi di lavoro serve una svolta. Bisogna poi attuare il testo unico, rafforzare i controlli e valorizzare la patente a punti. È il commento del segretario generale della Cisl, Luigi Sbarra.
“Bisogna fermare questa strage silenziosa che ogni anno porta via più di 1.200 persone – ha affermato – solo nei primi tre mesi dell`anno parliamo di circa 200 morti per incidenti sul lavoro.
Una cifra inaccettabile per un paese civile. E’ importante che il Governo abbia convocato la riunione di oggi. Dobbiamo fare una vasta e capillare campagna di sensibilizzazione nazionale, utilizzando tutti gli strumenti pubblici di informazione, richiamando le imprese a una forte assunzione di responsabilità e le istituzioni a un forte coordinamento. Possiamo dare insieme un segnale forte che la sicurezza nei luoghi di lavoro non è un costo, ma un investimento per la qualità, la stabilità e la tutela del lavoro, per una migliore organizzazione del lavoro e per elevare la reputazione delle aziende, in tutti i settori produttivi: nei cantieri, nelle fabbriche, nell`agricoltura, nel terziario, nei servizi, nella logistica”.
TN