Stellantis ha dato il via alla produzione dell’auto elettrica cinese Leapmotor T03 nello stabilimento polacco di Tychy. Secondo quanto riportato da Reuters, la ragione per cui Stellantis avrebbe scelto la Polonia come prima base produttiva in Europa è relativa ai costi, che rispetto a uno stabilimento italiano sarebbero praticamente dimezzati: se, infatti, a Tychy la produzione di ogni auto si aggira tra i 400-500 euro, simile allo stabilimento Leapmotor in Cina, in Italia il costo sale a 1.000 euro per vettura. La produzione di serie inizierà a settembre, mentre un nuovo SUV Leapmotor A12 sarà messo in produzione, sempre in Polonia, nei primi mesi del 2025.
Preoccupazione da parte dei sindacati. “Se queste queste notizie fossero confermate, il fatto sarebbe gravissimo”, dichiara in una nota Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil, responsabile settore mobilità.
“Non è stata fatta nessuna comunicazione alle organizzazioni sindacali – prosegue Lodi -, e non c`è stato alcun confronto di merito. Nel corso dell`ultimo incontro a Torino con l`amministratore delegato di Stellantis, Carlos Tavares, ci era stato comunicato che si stavano facendo delle valutazioni e che comunque l`Italia sarebbe stata una possibilità da prendere in considerazione. È evidente invece che Stellantis procede nel suo percorso di disimpegno dal nostro Paese, che nemmeno l`annuncio della 500 ibrida a Mirafiori dal 2026, può controvertire. Tutto questo a pochi giorni dall`annuncio di Acc di bloccare (senza sapere per quanto) lo sviluppo del progetto della gigafactory a Termoli. Una decisione della quale Stellantis non può certo non essere responsabile, avendo il 45% delle quote del consorzio Acc”.
Per Lodi, quindi, è necessario che la Presidente del Consiglio convochi l`Ad di Stellantis e le organizzazioni sindacali a Palazzo Chigi “per un confronto vero per dare prospettiva all’automotive nel nostro Paese”.
e.m.