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UniCredit, 3.600 assunzioni nette nel piano al 2024

redazione
Dicembre09/ 2021

Nell’arco del nuovo piano strategico 2022-2024 presentato oggi, UniCredit ha in programma 2.100 assunzioni nette nel Digital & Data, per un totale di 3.600 nuove assunzioni nette, incluse 1.500 previste nel business tipico. “Investiremo nel business con l`assunzione di 1.500 persone nell`arco del piano in tutte le nostre macroaree geografiche, di cui 900 in Italia, 300 in Europa Centrale e in Europa Orientale, 200 in Germania e 100 nelle funzioni di controllo”, si legge nel comunicato.

L’Ad Andrea Orcel, durante il media briefing, non ha fornito indicazioni sul numero delle uscite volontarie previste e ha rimandato al confronto con i sindacati che prenderà il via nel pomeriggio.

Inoltre, il nuovo piano di UniCredit prevede “una forte generazione organica” di capitale, in grado di “garantire una remunerazione degli azionisti significativamente maggiore e in progressiva crescita nell`arco di piano, pari ad almeno 16 miliardi di euro per il 2021-2024”. UniCredit specifica che la distribuzione avverrà “attraverso la combinazione di dividendi cash e riacquisti di azioni proprie, mantenendo o eccedendo un robusto Cet1 ratio del 12,5%-13%”.

In particolare, per il 2022 si prevede una distribuzione di 3,7 miliardi di euro (relativa all’esercizio 2021), composta da un dividendo cash pari al 30% circa dell`utile netto sottostante e riacquisti di azioni per la parte restante.

In base alle assunzioni del piano, la distribuzione totale relativa all’esercizio 2022 è prevista “in linea o superiore” a quella per l’esercizio 2021, con “un progressivo aumento” a partire dall’esercizio 2023. Il dividendo in contanti annuale per il 2022 è atteso al 35% dell`utile netto e per gli anni successivi ad “almeno il 35%” dell`utile netto con la parte restante in riacquisti di azioni.

“Quello presentato dall’amministratore delegato di Unicredit, Andrea Orcel, è un piano industriale che segna una netta svolta rispetto alla passata gestione del gruppo, a dir poco disastrosa, che abbiamo sempre contrastato in ogni ambito. Per la prima volta c`è un vero piano di rilancio del gruppo, un piano di crescita che si basa su ritorni economici solidi e sostenibili, con una prospettiva temporale non di corto termine”. Lo ha dichiarato il segretario generale della Fabi, Lando Maria Sileoni.

“Questo significa – ha spiegato – che c’è la consapevolezza, da parte di Andrea Orcel, di dover alimentare passione e senso di appartenenza all’interno del gruppo che nella passata gestione ha subito scelte gestionali a dir poco autolesionistiche.
L`efficientamento del gruppo e il conseguente reinvestimento anche sulle nuove tecnologie è un aspetto da noi condiviso, perché i cambiamenti in atto devono essere gestiti dal sindacato a tutela delle lavoratrici e dei lavoratori. Così come ritengo positivo che ci sia una nuova attenzione sociale del gruppo Unicredit verso il sistema Paese, verso il Sud del Paese che, nella precedente gestione, ha purtroppo subito tagli di personale e di agenzie in maniera sconsiderata”.

“La volontà di Andrea Orcel e della sua nuova squadra – prosegue Sileoni – di avere un contatto continuo e costante con le lavoratrici e i lavoratori, che sono la vera risorsa del gruppo, rappresenta un nuovo positivo atteggiamento che, se realizzato, darà nuovi e importanti risultati. Per quanto riguarda gli eventuali esuberi, vale sempre il concetto, espresso dalle organizzazioni sindacali in tutti i piani industriali, di una assunzione ogni due uscite volontarie. Ritengo, inoltre, giusto e prudente l’atteggiamento del gruppo di occuparsi di nuove aggregazioni non prima di 6-12 mesi per concludere una riorganizzazione interna avviata da tempo. Verificheremo, non appena in possesso dei documenti che la banca dovrà consegnarci per legge, quali saranno i veri numeri sia degli esuberi in Italia sia delle filiali che saranno chiuse per accorpamento con altre, ma, dalle parole del nuovo amministratore delegato, è emersa la volontà di rilanciare il ruolo delle agenzie sui territori anche con aumenti significativi di personale”.

“Non accetteremo – ha sottolineato – quello che è già accaduto in un recente passato che il Comitato aziendale europeo si permetta di sovrapporsi a iniziative sindacali che spettano esclusivamente ai sindacati dei bancari italiani. E ai due massimi esponenti del gruppo, Andrea Orcel e Niccolò Ubertalli, è importante ricordare come sia fondamentale che la prima e la seconda fascia del gruppo dirigente della banca si adegui immediatamente al nuovo corso mettendosi a completo servizio delle lavoratrici e dei lavoratori, abbandonando definitivamente, qualche atteggiamento, snobistico e autoreferenziale, che ha creato, in passato, diversi danni ai lavoratori e alla stessa banca”.

“Il tema delle pressioni commerciali sarà attentamente monitorato e interverremo se necessario – ha detto ancora Sileoni – I coordinamenti sindacali del gruppo Unicredit, affiancati dalle segreterie nazionali, verificheranno se le nuove intenzioni del nuovo corso saranno confermate coi fatti nelle prossime trattative sindacali. Vorremmo capire nel dettaglio, fra i tanti argomenti da approfondire, come impatterà il digitale nella nuova organizzazione del gruppo ed eventuali, nuove figure professionali dovranno necessariamente rispettare le previsioni del contratto nazionale. È inoltre positiva – ha concluso – la creazione di una academy, una sorta di scuola per la formazione dei dirigenti che creerà continuità nel gruppo; così come la volontà di realizzare un road show per rimanere sempre in contatto con tutte le lavoratrici e i lavoratori del gruppo rappresenta un importate e positivo segnale di discontinuità rispetto al passato”.

E.G.

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