Via libera definitivo del Parlamento europeo alla ratifica dell’accordo di libero scambio con la Corea del Sud, mitigato da una forte clausola di salvaguardia a favore dell’industria europea, in particolare quella automobilistica. Con 465 voti a favore, 128 contrari e 19 astensioni la sessione plenaria riunita a Strasburgo ha approvato uno degli accordi bilaterali più ambiziosi nella storia dell’Unione europea. Il voto di oggi ha chiuso due anni e mezzo di negoziati. L’accordo entrerà in vigore a luglio prossimo.
Secondo la clausola di salvaguardia, la Ue potrà sospendere ulteriori riduzioni delle barriere tariffarie o di riportarle ai livelli precedenti nel caso che qualsiasi industria risulti colpita da un aumento delle importazioni con un danno considerevole. Il Parlamento europeo così come l’industria avranno il diritto di chiedere alla Commissione di lanciare un’inchiesta sulla situazione dei mercati.
A fronte di una maggioranza favorevole, tra gli italiani l’accordo ha sollevato perplessità: il Pdl ha votato sì alla clausola di salvaguardia e si è astenuto sull’accordo nel complesso. Negativa su tutto il fronte la Lega Nord, con l’eurodeputato toscano Morganti che ha sottolineato come “l’80 per cento del mercato europeo sia aperto ai paesi terzi”. Il parlamentare ha chiesto “di sviluppare maggiormente la reciprocità” ed ha affermato che “Prato era il più grande distretto tessile d’Europa, ora è una città fantasma”.
Il nuovo accordo di libero scambio eliminerà circa il 98% delle barrire tariffarie nei prossimi 5 anni su prodotti manifatturieri, agricoli e sui servizi e raddoppierà il volume di commercio fra Ue e Corea del Sud.
Per quanto riguarda l’industria automobilistica, l’accordo prevede la rimozione dell’8% delle tariffe doganali sulle auto europee esportate in Corea. In pratica, secondo un documento del Parlamento europeo, su un’auto da 25.000 euro si risparmieranno 2.000 di dazio doganale. I produttori europei potranno esportare senza dover passare controlli o rispettare alcuno standard specifico. Inoltre, l’accordo di libero scambio crea un comitato di monitoraggio per controllare che non si introducano in futuro barriere al commercio nascoste, come ad esempio obblighi tecnici sui limiti di emissioni Co2.
Nel tessile, è calcolato che gli esportatori europei risparmieranno 60 milioni di euro all’anno. Inoltre, l’accordo prevede una serie di disposizioni per garantire la protezione della proprietà intellettuale dei prodotti esportati, registrati e non. (LF)
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