“Nei primi due trimestri il crollo del Pil è stato del – 17,6%. La stima di perdita a fine 2020 resta in una forbice tra – 9% e – 11%”. Questi “i dati della crisi” stimati da Confindustria e annunciati dal presidente Carlo Bonomi in occasione dell’assemblea annuale.
La produzione industriale a luglio “ha recuperato il 7,4%: ciò potrebbe condurci ad un rimbalzo rilevante nel terzo trimestre, di oltre il 20% rispetto al punto più basso toccato nel lockdown, ma su livelli ancora inferiori di circa il 7% rispetto a quelli pre-Covid”, ha spiegato Bonomi.
Sulla base di questi dati, che si sommano a quelli che arrivano dal mercato del lavoro e da prospettive internazionali incerte, “l’ottimismo di un recupero entro due anni del livello pre-Covid sembrerebbe in larga misura fuori luogo a meno di un forte impulso degli investimenti”, ha detto.
Secondo le stime del nostro Centro Studi, anche la prima metà del 2021 sarà difficile per l’occupazione “Nonostante un parziale rimbalzo a luglio, in Italia il calo tendenziale dell’occupazione – ha detto Bonomi – rimane molto ampio, con quasi 600mila persone occupate in meno rispetto all’anno precedente. Al calo degli occupati si associa un altro fenomeno che misura la sfiducia degli italiani sulle prospettive, ovvero un forte aumento degli inattivi (+ 475mila su luglio 2019)”.
I più colpiti “sono i giovani: del calo totale dell’occupazione, il 74% pesa sugli under 35. Sono in prevalenza giovani anche i nuovi inattivi (64%), che vanno ad aggiungersi all’esercito di chi in Italia non studia e non cerca più lavoro”.
TN