Secondo quanto emerso dall`Osservatorio su Fallimenti, Procedure e Chiusure di imprese relativo al 2016 presentato da Cerved, nel 2016 si è rafforzato il calo dei fallimenti e delle altre procedure concorsuali, sull’onda del sempre minore utilizzo del concordato preventivo, mentre è tornato ad aumentare il numero degli imprenditori che decidono di liquidare la propria attività in bonis.
I risultati positivi del 2016, che rafforzano i miglioramenti già osservati nel 2015, vedono 13,5 mila imprese italiane che hanno dichiarato default nel 2016, l`8,5% in meno rispetto al 2015 quando si erano registrati 14,7 mila fallimenti (e un calo del 6,1% rispetto al picco del 2014).
Tuttavia non mancano i segnali di attenzione: “Siamo ancora lontani dai valori fisiologici pre-crisi – commenta l’ amministratore delegato di Cerved, Marco Nespolo -, e l`aumento delle liquidazioni volontarie riflette infatti aspettative meno ottimistiche da parte degli imprenditori.”
La riduzione del 2016 ha riguardato in maniera omogenea tutte le forme giuridiche di impresa, con le società di capitale (-8,5%) che registrano un calo leggermente più marcato delle società di persone (-8,2%).
Il calo delle procedure è diffuso a tutti i settori dell`economia, con una riduzione più marcata nelle costruzioni (2,9 mila fallimenti, -11,1% sul 2015), rispetto ai servizi (7,1 mila, -8,7% vs 2015) e industria (2,1 mila, -5,8% vs 2015). Su un orizzonte temporale più lungo, è l`industria il settore che fa registrare valori più vicini a quelli pre-crisi (+25%), rispetto alle costruzioni (+81%) e ai servizi (+100%).
A livello geografico, i fallimenti diminuiscono in tutte le aree della Penisola, con la sola eccezione delle Isole, dove il fenomeno torna ad aumentare: la riduzione registrata nel Mezzogiorno (-6,4%) ha riguardato difatti le sole regioni continentali, con Sicilia (+3%) e soprattutto Sardegna (+26%) che invertono la tendenza positiva del 2015.
I cali maggiori, invece, si registrano nelle regioni settentrionali del Paese: nel Nord-Est, in cui i fallimenti erano aumentati anche nel 2015, le procedure fanno registrate una riduzione del 13%; nel Nord- Ovest, per il secondo anno consecutivo, i fallimenti scendono sotto quota 4 mila (-10%), con riduzioni più pronunciate in Piemonte (-15%) e in Liguria (-12%) rispetto alla Lombardia (-8,3%).
Prosegue, per il terzo anno consecutivo, il calo delle procedure concorsuali diverse dai fallimenti1: nel 2016 sono state registrate 1.640 procedure, il 35,1% in meno rispetto al 2015. La riduzione è stata fortemente influenzata dal trend del concordato preventivo: il ricorso a questo strumento è rapidamente aumentato tra 2011 e 2013 per effetto della crisi e di alcuni provvedimenti legislativi, tra cui l`introduzione del concordato in bianco, che lo avevano reso vantaggioso per le imprese. Dopo l`introduzione di alcuni correttivi normativi2, le domande di concordato preventivo si sono drasticamente ridotte: nel 2016 se ne contano 817, il 42% in meno rispetto al 2015 e un quarto rispetto al picco del 2013 (2,2 mila).
La riduzione delle procedure non fallimentari ha coinvolto tutti i settori dell`economia, con cali del 37% nell`industria e nelle costruzioni e del 32% nei servizi. Dal punto di vista geografico si registrano tassi di riduzione tra il 35% e il 38% nel Centro-Nord e più bassi (-26%) nel Sud e nelle Isole.