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Economia, Draghi: con stabilità e riforme l’Italia può crescere e ridurre il debito

redazione
Dicembre22/ 2021

“Dal debito pubblico alto si esce con la crescita, essenzialmente con la crescita. Una crescita equa, sostenibile, ma soprattutto una crescita forte. Una crescita cui il nostro Paese non era abituato e ci si arriva facendo tutto quello che abbiamo fatto, rinforzando le riforme che abbiamo fatto, attuando il Pnrr, con una stabilità politica di fondo”. Lo ha detto il presidente del Consiglio Mario Draghi, rispondendo ad una domanda in conferenza stampa di fine anno sugli scenari per l’Italia in caso di rialzo dei tassi di interesse da parte delle banche centrali.

“È stato un anno di grandi problemi e grandi sfide, ma gli italiani hanno reagito in maniera straordinaria alla depressione in cui erano caduti l’anno scorso e hanno detto quanto tengano alla stabilità politica. Non è facile lavorare insieme per partiti politici con idee così diverse, ci sono riusciti perchè hanno capito che gli italiani vogliono questo. Se ci sono azione decisa sul Pnrr, sulle riforme, stabilità politica – ha assicurato Draghi – l’Italia ha tutto per tornare a crescere come faceva prima”.

Inoltre, per Draghi “all’inizio di questo governo fu fatto un provvedimento che rottamava le cartelle di piccolo importo, un mini-condono. Lì si ferma, almeno per quanto mi riguarda, ogni azione sul condono. Punto.Secondo il premier “bisogna fare una riforma del sistema di riscossione: molte cose sono cambiate in questi mesi a proposito del sistema di riscossione, la capacità che l’agenzia delle Entrate ha di poter accedere alle banche dati, la fatturazione elettronica è un altro passo per ridurre l’evasione. Oggi le cifre sono un pochino migliorate rispetto agli anni passati ma la battaglia è lunga, occorre ridurre i tempi tra l’accertamento e la riscossione, guardare al contenzioso fiscale come si sviluppa nei vari contesti istituzionali, ci sono molte cose che si devono fare”.

Sul tema delle pensioni, Draghi ha sottolineato come ci sia stata “una catena infinita di riforme durate 30 anni, questo continuo riformare inietta una incertezza nelle persone che ha effetti negativi sulle abitudini di consumo e investimento e quindi sulla crescita economica. Bisogna dare ai pensionati la certezza che il sistema non cambi ogni 3 anni”.

Rispondendo a una domanda sulla riforma delle pensioni Draghi ha detto: “L’apertura del tavolo con i sindacati sulle pensioni era mia intenzione già un mese e mezzo fa, i provvedimenti presi in manovra sono transitori, per affrontare il prossimo anno, che servisse una riforma più ampia mi pareva normale”.

Le questioni da affrontare ha spiegato Draghi sono: “Una maggiore flessibilità in uscita, come si fa ad avere un sistema che garantisca un certo livello di pensioni per giovani e precari, terzo: cosa si può fare per riprendere la strada della previdenza complementare e quarto: oggi chi va in pensione e vuole contiunuare a lavorare viene punito”, ma per il premier resta comunque “il vincolo a non rimettere in discussione la sostenibilità del sistema contributivo”.

E.G.

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