Nei primi nove mesi dell’anno nel settore privato si registra un saldo tra assunzioni e cessazioni pari a +665mila, inferiore a quello del corrispondente periodo del 2017 (+724mila). Il saldo annualizzato a settembre risulta positivo e pari a +405mila, pressoché analogo rispetto a quello registrato per agosto (+399mila). E’ quanto rileva l’osservatorio sul precariato dell’Inps.
La variazione tendenziale dei rapporti di lavoro a tempo indeterminato risulta nettamente positiva (+55mila), evidenziando per il secondo mese consecutivo un trend incrementale. Si accentua la crescita dei saldi annualizzati dei rapporti di apprendistato. Rimangono positivi, seppur in tendenziale flessione, i saldi annualizzati dei rapporti di lavoro a termine, intermittenti e in somministrazione.
Complessivamente le assunzioni, riferite ai soli datori di lavoro privati, nel periodo gennaio-settembre sono state 5.661.000. Sono aumentate del 5,3% rispetto allo stesso periodo del 2017. In crescita risultano tutte le componenti: contratti a tempo indeterminato +3,4%, contratti a tempo determinato +4,7%, contratti di apprendistato +11%, contratti stagionali +4,6%, contratti in somministrazione +7,3% e contratti intermittenti +6,2%.
Le cessazioni nel complesso sono state 4.997.000, in aumento rispetto all’anno precedente (+7,4%): a crescere sono le cessazioni di tutte le tipologie di rapporti a termine, soprattutto i contratti intermittenti e in somministrazione, mentre diminuiscono quelle dei rapporti a tempo indeterminato (-4,4%).
Su un totale di 1.544.000 nuovi rapporti a tempo indeterminato (incluse le assunzioni in apprendistato), i rapporti agevolati risultano pari a 467mila (poco meno di un terzo), di cui 86mila dovuti all’esonero strutturale giovani. La consistenza dei lavoratori impiegati con contratti di prestazione occasionale a settembre si attesta intorno alle 20mila unità (erano meno di 10mila a settembre 2017). L’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a circa 231 euro. Per quanto riguarda i lavoratori pagati con i titoli del libretto famiglia a settembre risultano circa 7mila (contro circa 1.500 a settembre 2017). L’importo medio mensile lordo della loro remunerazione effettiva risulta pari a circa 283 euro.