• Today is: mercoledì, Marzo 22, 2023

Io non ci sto!

Luigi Marelli
Febbraio06/ 2022

Venerdì scorso si sono tenute grandi manifestazioni di studenti a Milano, Roma e Torino. Grande la partecipazione, alta la combattività, confusi gli obiettivi!

Contro la prova scritta all’esame di maturità e contro l’alternanza scuola lavoro. Questi, almeno a sentire i servizi dei vari telegiornali, i principali slogan urlati nelle manifestazioni, tra cui “bisogna valutare le persone, non le competenze” e “vogliamo formazione e non competizione”.

Non ho sentito e, nemmeno letto, nessun commento a questo fenomeno. Evidentemente ancora c’è una sudditanza psicologica nei confronti di qualsiasi contestazione si affacci alla ribalta della cronaca con un generico sentimento oppositivo al sistema.

Non condivido nulla di questa impostazione ideologica e, per quello che conta il mio parere, trovo questi movimenti sostanzialmente regressivi. Non ho intenzione di avere alcuna indulgenza nei confronti di chi, compresi i “cattivi maestri”, continuano a lisciare il pelo di un movimento che tutto appare meno che “rivoluzionario”.

La battaglia contro l’alternanza scuola-lavoro è un obiettivo regressivo elitario e sostanzialmente conservatore. Utilizzare poi la morte di un ragazzo di 18 anni sul lavoro, per demonizzare l’istituto in sé è alquanto macabro e pericoloso. Se si vuole cambiare, in meglio l’istituto lo si dica, si facciano proposte chiare e concrete, ma se si vuole mantenere la “separazione” tra il modo della scuola e quella del lavoro allora si sappia, chiaro e netto, che questo non fu mai l’obiettivo di nessun Movimento degli studenti nei sui anni migliori, anzi!

Quanto allo slogan “valutare le persone e non le competenze” c’è un che di mistificante e tragico, come se la persona, che si affaccia sul mondo del lavoro, non sia un insieme inscindibile di valori e competenze. Come se, ci possa essere qualcuno che, senza competenze riconosciute, possa pretendere di avere un qualsivoglia ruolo nella società.

Pare sia di recente scoperta una cura nuova cura contro la sclerosi multipla, guarda caso un vaccino! Qualcuno pensa davvero che sia la scoperta di persone senza competenze?

Chiedere formazione e non competizione è un ossimoro, banale quanto illogico. La formazione serve, anche, per rimanere in un mercato del lavoro in cui la competizione è parte integrante. Se questo non piace lo si dica, è una posizione più che legittima, ma non si faccia finta di ignorare quale sarà il mondo nel quale lo studente, superata una lunga (ahimè) fase adolescenziale, entrerà nell’età adulta.

Quanto alla opposizione di “questo” movimento alla prova scritta reintrodotta all’esame di maturità è bene esser chiari, una volta per tutte, non si tratta di giudicare lo spessore scientifico di queste prove, sono convinto che occorre in questo momento il massimo di indulgenza, ma almeno di valutare se uno sa scrivere in un italiano corretto. E’ troppo pretendere questo da un esame di maturità?

No io non ci sto a questa deriva, magari sul Diario del Lavoro si può aprire un utile dibattitto, magari anche invitando qualche rappresentante di questo movimento ad argomentare meglio le posizioni fin qui sostenute. Sono pronto con umiltà ad ascoltare, ma vorrei ricordare una frase lapidaria, che un noto filosofo, non proprio sostenitore del capitalismo e del mercato, Karl Marx, disse ad una riunione delle Lega degli Eguali a chi lo accusava di analisi troppo sofisticate “l’ignoranza non ha mai reso libero nessuno”.

Luigi Marelli

Luigi Marelli