“Non si può continuare a morire sui binari. Anche oggi piangiamo un’altra vittima, un altro operaio investito da un treno, mentre effettuava lavori di manutenzione per conto di Rfi» – dichiara Stefano Costa, segretario nazionale FenealUil, in merito alla morte di Attilio Franzini, 47 anni, operaio di una ditta in appalto per Rfi travolto da un convoglio a San Giorgio di Piano (Bologna).
“Rfi non può più continuare a prendere tempo – afferma Costa – ma deve riaprire il confronto con i sindacati e investire più risorse nella sicurezza, in particolare in tecnologia. Ci siamo incontrati più di un anno fa, il 1° settembre 2023, all’indomani della strage di Brandizzo, con l’obiettivo di redigere un Protocollo sulle manutenzioni ferroviarie che tutelasse l’incolumità e la dignità dei lavoratori, ma la proposta è rimasta lettera morta”.
“È tempo che Rete Ferroviaria Italiana – aggiunge Riccardo Galasso, segretario generale FenealUil Emilia-Romagna – riveda in maniera strutturale la propria organizzazione del lavoro: per arginare il dilagare degli infortuni bisogna limitare il ricorso ai subappalti e riportare in house le lavorazioni, con turni e tempi di lavorazione meno massacranti”.
“Sarà interessante capire – concludono Costa e Galasso – se l’impresa coinvolta nell’infortunio mortale, qualora venga ravvisata una sua responsabilità, vedrà sospesa la propria ‘patente a crediti’, entrata in vigore lo scorso 1° ottobre, e se l’impresa appaltatrice, Rfi, sarà in qualche modo coinvolta, oppure ne uscirà completamente indenne”.