Nel 2021 il tasso di variazione del Pil in volume è pari a +6,7%, con una revisione al rialzo di 0,1 punti percentuali rispetto alla stima di aprile. Sulla base dei nuovi dati, nel 2020 il Pil in volume è sceso del 9%, invariato rispetto alla stima di aprile. Lo ha reso noto l’Istat spiegando che la stima aggiornata dei conti economici nazionali “conferma il forte recupero dell`economia nel 2021, con un tasso di crescita del Pil del 6,7%”.
Nel 2021 il Pil ai prezzi di mercato risulta pari a 1.782.050 milioni di euro correnti, con una revisione al rialzo di 6.614 milioni rispetto alla stima di aprile scorso. Per il 2020 il livello del Pil risulta rivisto verso l`alto di 3.660 milioni di euro.
Gli investimenti fissi lordi, nel 2021, sono aumentati in volume del 16,5%, i consumi finali nazionali del 4,2%, le esportazioni di beni e servizi del 13,4% e le importazioni del 14,7%.
Il valore aggiunto in volume è aumentato dell`11,5% nell`industria in senso stretto, del 21,6% nelle costruzioni e del 4,7% nel settore dei servizi, mentre è diminuito dell`1,3% nel settore dell`agricoltura, silvicoltura e pesca.
Nel 2021, per l`insieme delle società non finanziarie la quota di profitto è pari al 41% e il tasso di investimento è pari al 23,1%.
Il reddito disponibile delle famiglie consumatrici ha segnato nel 2021 un aumento del 3,7% in valori correnti e del 2,1% in termini di potere d`acquisto. Il contestuale aumento dei consumi privati (+6,9%), ha generato una flessione della propensione al risparmio delle famiglie passata al 13,1% dal 15,6% del 2020.
L`indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche in rapporto al Pil è pari nel 2021 a -7,2% (-9,5% nel 2020), invariato rispetto alla stima pubblicata ad aprile. In valore assoluto l`indebitamento è di -128.902 milioni di euro, in calo di circa 28,7 miliardi rispetto a quello dell`anno precedente Il saldo primario (indebitamento netto meno la spesa per interessi) è pari a -3,7% del Pil. Il rapporto debito-Pil scende al 150,3%.
“L`indebitamento netto delle Amministrazioni pubbliche è risultato pari al -7,2% del Pil, in netto miglioramento – ha commentato l’Istat – rispetto al 2020, soprattutto a causa del buon andamento delle entrate e del più contenuto aumento delle uscite”.
La pressione fiscale complessiva (ammontare delle imposte dirette, indirette, in conto capitale e dei contributi sociali in rapporto al Pil) è risultata pari al 43,4%, in aumento rispetto all`anno precedente (era 42,7% nel 2020), per un aumento delle entrate fiscali e contributive (+9,1%) superiore rispetto a quello del Pil a prezzi correnti (+7,3%).
tn