La decisione di fermare la produzione e mettere in libertà i lavoratori di tutti gli stabilimenti del gruppo Riva Acciai è inaccettabile e appare come il tentativo di utilizzare i lavoratori, che non hanno nessuna responsabilità, nel braccio di ferro contro la magistratura”. E’ quanto sostengono le segreterie di Fim, Fiom e Uilm, che hanno chiesto al Governo un “intervento urgente e deciso, chiamando la proprietà di Riva Acciai alle sue responsabilità e assumendo tutte le decisioni più opportune ai fini di garantire la continuità produttiva”.
“E’ necessario – hanno sottolineato i sindacati – che gli impianti vengano riavviati al più presto per impedire che un lungo stand-by produttivo degli stabilimenti faccia perdere ordinativi e clienti in un momento in cui molti paesi concorrenti non aspettano altro. Nel frattempo, va previsto l’intervento della cassa integrazione per evitare che a pagare siano i lavoratori. Non lasceremo che l’azienda possa impunemente scaricare sui lavoratori, che non hanno nessuna colpa, il costo delle sue inadempienze. Non assisteremo passivamente alla distruzione del settore siderurgico in Italia”.
Per queste ragioni, lunedì prossimo alle 9,30 i lavoratori di tutti gli stabilimenti Ilva si mobiliteranno in difesa del proprio posto di lavoro e contro “l’inaccettabile ricatto” messo in atto dall’azienda.